7 ago – ”Ci sono scontri in atto in diverse zone e quartieri della citta’. Si odono continui colpi di arma da fuoco, tanti scoppi, alcuni molto forti, forse di mortaio. Siamo molto preoccupati perche’ non sappiamo cosa accadra’ e a cosa andremo incontro. Si dice che si stia preparando una battaglia, che genere di conflitto sara’, quando comincera’ e quanto durera’ non lo possiamo sapere.
I cittadini statunitensi potranno finanziare l’opposizione siriana
Non possiamo fare altro che sperare in un compromesso che eviti uno spargimento di sangue, vittime innocenti. Altro sangue non fara’ che aumentare l’odio, le divisioni, e la distanza tra le parti”: e’ l’appello disperato lanciato all’agenzia Sir da mons. Jean-Cle’ment Jeanbart, arcivescovo greco-melkita di Aleppo, la seconda citta’ della Siria teatro da settimane dello scontro tra le forze del regime di Assad e i ribelli.
Il presule accusa gli Usa di fare scelte ”totalmente opposte” al dialogo e alla diplomazia volute dal popolo: ”Basti pensare alla decisione del presidente Usa, Barack Obama, di autorizzare missioni segrete in sostegno dei ribelli. Non e’ da oggi che gli Usa spingono in questa direzione”.
Il vescovo non nasconde le sue preoccupazioni per una eventuale vittoria dei ribelli: ”Non sappiamo cosa succedera’ e la paura sale ogni ora di piu’ specialmente davanti alla non remota eventualita’ che i quartieri dove vivono i cristiani vengano occupati dai combattenti anti regime, tra i quali ci sono bande islamiste.
Abbiamo paura che anche ad Aleppo accada cio’ che e’ successo ad Homs dove i quartieri abitati dai cristiani sono diventati teatro di scontri violenti costringendo i nostri fedeli a fuggire. I ribelli che combattono contro l’esercito di Assad – aggiunge l’arcivescovo greco-melkita – non sono tutti siriani, ma vengono da Egitto, Giordania, Libia, Turchia ed anche dall’Europa. Jaidisti – rivela – sono arrivati anche dal Belgio”.
Mons. Jeanbart parla di una citta’ ”paralizzata dalla paura, in cui e’ sempre piu’ difficile muoversi, dove il pericolo e’ in agguato, ma dove i cristiani non cessano di fare la loro parte portando aiuto a chi e’ nel bisogno maggiore”. asca
Fino a quando i terroristi potranno minacciare liberamente ?