20 ago – Il tribunale del Riesame ha confermato il sequestro degli impianti a caldo dell’Ilva senza concedere la facolta’ d’uso e disposto che non si continuino a perpetrare i reati contestati nel provvedimento cautelare, ma lo stop degli impianti in questione sara’ limitato al tempo necessario per la bonifica. Per il Riesame e’ necessario fermare le emissioni inquinanti ma l’Ilva potra’ continuare a funzionare.
”Gli impianti devono essere attivi. Il Tribunale del Riesame ha espresso una posizione di buon senso, che indica una strada che salva l’ambiente, la salute e tanti posti di lavoro”. Cosi’ il presidente dell’Ilva di Taranto, Bruno Ferrante, ai microfoni di Oscar Giannino su Radio 24.
”Dobbiamo lavorare per il risanamento ma si puo’ risanare soltanto tenendo gli impianti attivi – continua Ferrante -.
Questo e’ un passaggio che e’ scritto anche nelle ordinanze perche’ quando il Gip e il Tribunale del Riesame dicono ‘risanare, mettere in sicurezza’, vogliono dire che bisogna tenere accesi gli impianti. Se si spengono gli impianti non ci puo’ essere assolutamente la messa in sicurezza. Ritengo che questa posizione di ragionevolezza e di buon senso che e’ stata espressa dal Tribunale del Riesame, dovrebbe essere condivisa da tutta la magistratura, dalle autorita’ giudiziarie e da chi deve vigilare sull’esecuzione dei provvedimenti”.
”Non ho avuto nessun contatto diretto con il Procuratore della Repubblica – conclude Ferrante – pero’ ritengo che questa posizione sia di buon senso che indica una strada che salva l’ambente, salva la salute, ma salva anche tanti posti di lavoro. Credo che il Procuratore questo lo abbia ben chiaro”.