19 ago. – Il premier Mario Monti vede avvicinarsi la fine della crisi. Parlando al Meeting di Comunione e Liberazione, il presidente del Consiglio ha detto che “un anno fa eravamo piu’ in crisi di oggi“. “Mi trovo per un istante a essere chiamato a svolgere un non semplice ruolo in un momento non dei piu’ facili della vita del Paese – ha osservato – Piuttosto che farsi tremare le vene ai polsi e’ bene cercare un understament e trovare coraggio anche in questo”.
IMPEGNO STRAORDINARIO CONTRO EVASIONE FISCALE
Monti ha ribadito che “un impegno straordinario e forse sgradevole contro l’evasione fiscale fa parte del recupero di fiducia dei cittadini verso lo Stato e verso i cittadini fra loro”.
PRIMA PARTNER UE CI GUARDAVANO CON DIFFIDENZA
“Governare l’Italia non e’ scindibile da co-governare l’europa“: l’Italia – ha sottolineato il premeir – ha esercitato “una influenza che a priori non era facile esercitare” perche’ gli altri partner “ci vedevano con diffidenza, come un Paese che avrebbe potuto far precipitare la crisi dell’eurozona”.
SPERAVAMO MAGGIORE EFFETTO RIFORME SU TASSI
“Mai – ha osservato Monti- abbiamo pensato che le riforme fatte con intensita’ in questi mesi, lavoro, pensioni, spending review, liberalizzazioni, facessero partire immediatamente la crescita.
Quello che invece speravamo e’ che l’insieme di queste riforme desse luogo ad una rimiduzione dei tassi di interesse piu’ rapidamente di come sta avvenendo”.