18 ago. – I governi dell’Eurozona stanno studiando varie strategie per evitare il crollo dell’euro. Lo rivela la ‘Sueddeutsche Zeitung’ (SZ), secondo la quale c’e’ la preoccupazione che la situazione in Grecia peggiori in misura tale da dover rendere necessaria la reintroduzione della dracma.
Secondo le informazioni raccolte dal giornale, se la Troika formata da Bce, Commissione europea e Fmi raccomandasse a settembre di non versare aiuti ulteriori alla Grecia, ad Atene non rimarrebbe altro che il ritorno alla dracma.
Per evitare che si arrivi a tanto, la SZ scrive che “eventualmente la pubblicazione del rapporto della Troika potrebbe slittare ad ottobre”. Nel caso in cui Atene fosse comunque costretta ad uscire dall’euro, i governi starebbero esaminando la presentazione di un pacchetto di misure per rafforzare cio’ che rimane dell’unione monetaria.
Tra le ipotesi in discussione figurerebbe un aumento del programma di aiuti a Irlanda e Portogallo, in modo da assorbire l’onda d’urto sui mercati finanziari. “Al contempo Spagna e Italia potrebbero chiedere come misura preventiva crediti dal fondo salva-stati Esm“, scrive la SZ, “cio’ che costituirebbe la premessa affinche’ la Bce aiuti entrambi i Paesi con massicci acquisti di titoli di Stato”.
Fonti che stanno esaminando questi provvedimenti hanno dichiarato al giornale che “tutte queste questioni si porranno in autunno e ad esse dovremo dare una risposta nel loro contesto”. La ‘Sueddeutsche’ sottolinea che “d’altra parte anche Angela Merkel ha dovuto prendere atto che non si e’ riusciti a superare i dubbi di fondo dei mercati finanziari sul mantenimento dell’unione monetaria”.
Fonti del governo tedesco hanno dichiarato al giornale che, anche adottando il migliore dei pacchetti di riforme possibili, i problemi non sono risolubili di punto in bianco. “Non esiste una ricetta magica che metta fine alla crisi in settembre”, e’ stato l’ulteriore commento.