17 ago – Le emissioni di anidride carbonica degli Stati Uniti l’anno scorso sono scese a sorpresa al livello piu’ basso da 20 anni a questa parte. Il calo del secondo piu’ grande produttore al mondo di gas serra e’ stato ottenuto grazie al minore uso di carbone e allo sviluppo dell’impiego di gas naturale, nonostante la mancanza di una legislazione sul cambiamento climatico.
I dati ufficiali della Energy Information Administration parlano di una riduzione del 2,4% delle emissioni di CO2 nel 2011 ed e’ la prima volta che si registra una flessione al termine di un anno caratterizzato da un andamento positivo del Pil.
L’ultimo calo delle emissioni Usa era stato infatti registrato nel 2009 quando, pero’, l’economia a stelle e strisce era in recessione. Non e’ chiaro se si tratti dell’inizio di un trend e di un episodio isolato ma nei primi tre mesi del 2012 le emissioni di anidride carbonica dal settore energetico sono scese di almeno 8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
Si tratta, sottolinea l’EIA, del dato migliore dal 1992. Nello stesso periodo, si e’ registrato il livello piu’ basso dal 1983 di emissioni di CO2 generate dall’uso di carbone. Nel 2011 questa fonte ha rappresentato il 43% della produzione elettrica degli Stati Uniti, in calo rispetto al 51% del 2005.
Cresce, invece, l’uso di metano, grazie al calo dei prezzi legato al boom del gas ricavato dalla fratturazione della roccia (shale gas). Un procedimento di estrazione che ha pero’ generato diverse critiche per la possibile contaminazione di falde acquifere legate all’uso di sostanze chimiche.
A contribuire al calo delle emissioni anche il diffondersi di auto piu’ efficienti e il maggiore sfruttamento dell’idroelettrico. Secondo la Energy Information Administration le emissioni di gas serra degli Stati Uniti, di questo passo, potrebbero scendere nel 2020 nove punti sotto i livelli del 2005, senza nuovi interventi legislativi. asca