16 agosto – Per chi avesse la voglia, il tempo e la curiosità di spaziare sul Web; e magari approfondire quanto emerge, fin dai primi contatti , c’è un campo vastissimo di riflessioni, talvolta accompagnate dal dubbio e dalla paura del futuro.
La politica vera , quella tanto invocata in mezzo a questo caravanserraglio di burocrati e tecnici dei miei stivali, non è quella del Mulino Bianco o, se preferite, quella del ”omnes fratres sumus”; è scontro feroce e duro fra opinioni diverse e contrastanti.
Se il Paese si trova al punto in cui siamo , e da cui dobbiamo risollevarci, lo dobbiamo anche , e soprattutto, ai troppi, lunghissimi anni di politica consociativa tra maggioranza e opposizione, quando tutte le leggi di spesa venivano votate con larghissima partecipazione dal Parlamento asservito alle esigenze fameliche delle varie ”caste’’ , essendo “casta” anch’esso.
C’eravamo illusi che tutto potesse cambiare con la fresca ventata del ’94.
A Ferragosto del 2012 , siamo qui a raccogliere i cocci e ci domandiamo quale strada prendere.
In mezzo a tale bailamme , si muove Pierfurby con il suo 5 o 6 per cento , e la piccola banda famelica dei suoi accoliti.
Tra Vendola e Bersani, con la speranza di farla franca per l’ennesima volta.
Se questa è la politica, non c’è futuro.
La protesta sale da ogni angolo del Paese: tutti vorrebbero fare qualcosa, spesso qualsiasi cosa, con il rischio di consegnare l’Italia alla solita congrega di mestieranti della politica.
Sarebbe la rivoluzione dei c******.
Se vogliamo questo, basta assecondare tutti i refoli di protesta e attendere la ventata finale che travolgerà tutto.
Churchill ripeteva spesso ai suoi interlocutori: “Dobbiamo avere un piano. Giusto o sbagliato che sia , è la base su cui discutere”.
Buon Ferragosto a tutti!
Anche a Pierfurby. Con la speranza che la smetta di ripetere:”Sono una persona seria e non cerco poltrone”.
Ma se ha il culo fatto a poltrona…
guglielmo donnini