14 ago – Prosegue il disimpegno degli investitori esteri dai titoli del debito pubblico italiano. Lo segnala Unicredit che esamina alcuni dati del Supplemento al bollettino statistico, dedicato alla Finanza pubblica, fabbisogno e debito pubblicato oggi da Bankitalia.
Tra marzo e aprile (ultimi dati disponibili), gli investitori esteri hanno ridotto l’esposizione sui titoli del debito pubblico tricolore del 4% da 669 a 597 miliardi (-72 miliardi), ”si tratta della maggiore flessione dal giugno 2011”, scrive Chiara Cremonesi, economista di Unicredit.
”Stimiano che in aprile gli investitori esteri detenessero circa il 29,7% del titoli di stato italiani in circolazione, in calo dal 34% del mese di marzo. Si tratta di un calo di oltre il 20% dal giugno 2011, quando l’estero deteneva il 51,6% dei titoli del debito pubblico”, spiega l’economista di Unicredit.
Poi, circa il 4,3% del debito pubblico italiano in mano a fondi di investimento estero andrebbe, come suggerito dal Financial Stabilita’ Board, classificato come domestico in quanto riconducibile a risparmiatori italiani.
”Se consideriamo anche questo, allora la quota di titoli del debito pubblico italiano detenuta da investitori esteri si riduce al 25,7% in aprile, un numero comparabile con quello della Spagna dove, secondo le nostre stime, gli investitori esteri detenevano a maggio circa il 25% dei titoli del debito pubblico iberico in circolazione”, sottolinea Cremonesi.