10 ago. – Il Presidente della Repubblica “prima fa finta di non vedere, e poi briga per impedire di conoscere i fatti, andando oltre i confini costituzionali del suo mandato”.
E’ quanto scrive Antonio Di Pietro, leader dell’Idv, sul suo blog tornando a polemizzare con il Quirinale sull’inchiesta dei pm palermitani sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.
Attaccando la stampa rea, a dire di Di Pietro, di allestire una “campagna diffamatoria” ai danni del suo partito, l’ex pm aggiunge: “Tutti zitti e muti perche’ e’ cosi’ che si dimostra di portare rispetto. Se e’ cosi’, avessero almeno il coraggio di dirlo apertamente – sostiene Di Pietro – ma che sappiano che noi dell’Italia dei Valori questa logica non l’ accetteremo mai”. “Continueremo a chiedere la verita’ a tutti i costi, checche’ ne dicano le loro eccellenze, le caste, gli intoccabili, quelli che pensano che la legge e’ uguale per tutti, tranne che per loro.
E anche gli obbedienti giornalisti che gli fanno volentieri da megafono”, continua Di Pietro che poi avverte: “Non siamo isolati. In un solo giorno di pieno agosto 43mila persone hanno firmato l’appello del Fatto Quotidiano affinche’ si faccia luce sulla trattativa Stato-mafia. Se si chiedesse ai cittadini cosa ne pensano di questa melmosa storia io non ho dubbi su quel che risponderebbe la stragrande maggioranza. Siamo in ottima compagnia. Molto migliore di quella di quei giornalisti che difendono la legalita’ a mezzo servizio e solo quando non tocca chi dicono loro”, conclude Di Pietro.
QUIRINALE: ORLANDO SA CHE NAPOLITANO SOSTIENE LE TOGHE “Il sindaco di Palermo deve aver sbagliato i destinatari delle sue domande”. Cosi’, su twitter, il consigliere per la comunicazione del Quirinale, Pasquale Cascella, risponde a Leoluca Orlando, che in una intervista ha sollecitato Napolitano a “lanciare un messaggio di sostegno ai pm di Caltanisetta e Palermo”, dopo la polemica sulla trattativa tra Stato e mafia.
“Orlando – prosegue Cascella – dovrebbe ben conoscere quel che Napolitano ha detto e fatto a sostegno dei magistrati impegnati contro la mafia e per la legalita’”. (AGI) .