10 ago – ”Faccio il ministro a tempo pieno. Non lavoro a nessuna costruzione partitica e non mi presentero’ alle elezioni”. E’ quanto afferma il ministro per l’Integrazione, Andrea Riccardi, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, a proposito della costruzione del Grande Centro o di una lista che si richiami al premier Monti.
”Da sociologo, non da politico, l‘esperienza di Monti in una stagione di transizione, forse verso una Terza Repubblica, mi sembra molto significativa – spiega Riccardi – Monti puo’ essere un riferimento cultural-politico ma non credo che fara’ il capolista o il capo partito. Naturalmente – aggiunge – non c’e’ copyright politico e quindi l’eredita’ del suo governo e’ di chi se la intesta con atti programmatici concreti”.
Quanto all’appuntamento del 19 agosto a Trento, Riccardi osserva: ”Abbiamo bisogno di una ripresa di cultura politica degasperiana, intesa come buongoverno e grande cultura repubblicana. Nonostante la distanza temporale, noto delle comunanze di De Gasperi con la stagione di Monti: penso alla necessita’ di mettere insieme laici e cattolici, politici e tecnici”.
A questo proposito e alla possibile candidatura alle elezioni di ministri come Passera, Fornero, Balduzzi, Barca il fondatore della Comunita’ di Sant’Egidio sottolinea: ”Non c’e’ niente di male se alcuni tecnici si impegnano in politica; penso che i partiti possano rafforzare la propria identita’ culturale e il loro radicamento per dare risposte a quel fenomeno preoccupante che e’ l’antipolitica e che, a ben vedere, e’ la domanda di piu’ politica”. E Montezemolo? ”Per chi ha delle idee per il Paese – risponde Riccardi – e’ venuto il momento di metterle a disposizione”. asca