Sanità. “Codice Rosa” per le vittime di violenza, Leoni (pdl) presenta interrogazione: “La Regione ha intenzione di attivarlo negli ospedali dell’Emilia Romagna?”
“Le persone che subiscono atti di violenza necessitano, oltre alle cure sanitarie, di un percorso ‘speciale’ all’interno del Pronto soccorso. Per venire incontro a questa esigenza in Toscana è in atto il progetto “Codice Rosa” che garantisce un percorso riservato alle vittime di violenza. Il “Codice Rosa” viene assegnato da personale addestrato a riconoscere i segnali, non sempre evidenti, di una violenza subita anche se non dichiarata; non appena scatta, è previsto entri in funzione una task force composta da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle forze dell’ordine, che si attivano per la cura medica e psicologica della vittima, l’individuazione dell’autore della violenza e la messa in sicurezza della vittima presso strutture protette”.
Lancia la proposta il Consigliere regionale Andrea Leoni che nel merito ha presentato un’interrogazione alla Giunta per sapere se la Regione abbia attuato un analogo e specifico percorso di accesso alle cure, riservato alle vittime di violenza nei Pronto Soccorso dell’Emilia Romagna.
“Sono già molte le Regioni italiane che hanno preso contatto con gli operatori della Toscana, per esportare l’esperienza del “Codice rosa” nelle proprie realtà territoriali – sottolinea Leoni – perché è estremamente importante mettere nella migliore condizione possibile sia le vittime delle violenza e sia gli operatori che devono affrontare queste difficili situazioni”.
Il Consigliere Leoni chiede quindi alla Giunta regionale se corrisponda al vero che un gruppo di lavoro regionale stia mettendo a punto un percorso sull’intero processo assistenziale, quali siano i risultati raggiunti e se sia intenzione della Regione dare vita ad un progetto “Codice Rosa” anche in Emilia Romagna.
di seguito il testo dell’interrogazione presentata in Regione Emilia Romagna
Al Presidente
dell’Assemblea Legislativa
della Regione Emilia Romagna
SEDE
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,
premesso
– che le persone che subiscono atti di violenza necessitano, oltre alle cure sanitarie del caso presso le strutture ospedaliere, di un vero e proprio percorso ‘speciale’;
– che nel Piano sociosanitario della Regione Toscana è compreso il progetto ‘Codice Rosa’, che partirà dal primo gennaio del 2013 nelle strutture di pronto soccorso di tutte le Aziende Usl, per assicurare accoglienza, cura e assistenza alla popolazione su tutto il territorio regionale;
considerato
– che il “Codice Rosa” si riferisce ad un percorso di accesso al pronto soccorso riservato alle persone vittime di violenze;
– che il “Codice Rosa”, a cui è dedicata una stanza apposita nel pronto soccorso, viene assegnato da personale addestrato a riconoscere i segnali, non sempre evidenti, di una violenza subita anche se non dichiarata e non appena scatta, entra in funzione una task force composta da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e dalle Forze dell’Ordine, che si attivano subito per la cura medica e psicologica della vittima, l’individuazione dell’autore della violenza e l’eventuale messa in sicurezza della vittima presso strutture protette;
preso atto
che sono già molte le Regioni italiane, tra le quali Sicilia, Puglia, Calabria, Veneto e Lazio che hanno preso contatto con gli operatori della Toscana, per esportare l’esperienza del “Codice rosa” nelle proprie realtà territoriali;
valutato
estremamente importante mettere nella migliore condizione possibile sia le vittime delle violenza e sia gli operatori che devono affrontare queste difficili situazioni;
INTERROGA
la Giunta regionale per sapere:
1) se è a conoscenza del progetto “Codice Rosa” già sperimentato in altre Regioni del nostro Paese;
2) in caso affermativo, quale giudizio ne dia;
3) se la Regione abbia attuato un analogo e specifico percorso di accesso alle cure riservato alle vittime di violenze nei Pronto soccorso dell’Emilia Romagna;
4) in caso affermativo, quale sia lo stato attuale del progetto;
5) se corrisponda al vero che vi sia un gruppo di lavoro regionale che stia mettendo a punto un percorso sull’intero processo assistenziale;
6) in caso affermativo, quali siano i risultati raggiunti e a quali conclusioni sia arrivato il ‘gruppo di lavoro’;
7) se sia intenzione della Regione dare vita ad un progetto “Codice Rosa” anche in Emilia Romagna;
8) in caso affermativo, entro quando e dove partirà la sperimentazione;
9) in caso negativo, quali siano le motivazione che spingono la Regione Emilia Romagna a non dedicare un ‘percorso speciale’ alle vittime di violenza che si recano nelle strutture ospedaliere.
Andrea Leoni