Carceri, Garante Emilia R.: auspichiamo misure alternative alla detenzione

10 ago – ”Pur persistendo un problema di forte sovraffollamento, la diminuzione delle presenze fa si’ che migliorino le condizioni di vita dei detenuti, e non mancano segnali positivi sul fronte del lavoro dentro le mura della Dozza”.

Lo ha detto, in una nota, la Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta’ personale dell’Emilia-Romagna, Desi Bruno, dall’ultima visita alla casa circondariale di Bologna.

”Se venisse mantenuto il trend di diminuzione della popolazione carceraria alla Dozza, potrebbe non rivelarsi necessario – aggiunge Bruno – ma addirittura controproducente costruire il nuovo padiglione, di cui e’ stato pubblicato il bando di gara d’appalto”.

L’auspicio della Garante e’ che ”attraverso il ricorso sempre maggiore delle misure alternative alla detenzione e a un uso oculato della custodia cautelare, si abbatta ulteriormente il numero delle presenze, fino ad approssimarsi alla capienza regolamentare (483)”.

Dalla relazione dell’azienda Usl fatta in occasione di una precedente visita ispettiva (8 giugno), si registravano ancora 1008 presenze, di cui 606 stranieri e 235 tossicodipendenti.

Sul fronte sanitario, l’organizzazione all’interno della Dozza vedeva prestazioni erogate direttamente dall’azienda Usl, tramite 26 medici e 23 infermieri, con presenza medico sanitaria a intera copertura delle 24 ore.

Il lavoro – aggiunge il Garante – rimane uno dei bisogni piu’ avvertiti dalla popolazione detenuta e dallo scorso maggio, per effetto di una convenzione tra azienda e direzione della casa circondariale, la gestione delle pulizie dei locali, in uso all’azienda per le prestazioni sanitarie, e’ svolta da 11 detenuti, retribuiti dall’Asl”.

Una nota positiva e’, invece, sottolinea Desi Bruno ”rappresentata dall’avvio dell’attivita’ dell’officina meccanica ‘Fare impresa in Dozza’, fortemente voluta da un cartello di imprese che operano nel nostro territorio (Ima-Marchesini e Gd, con la collaborazione della fondazione Aldini Valeriani e dalla direzione della casa circondariale)”.

Infine, conclude il Garante, ”proseguono con successo le attivita’ di recupero di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), con l’occupazione di 3 detenuti, e nel reparto femminile quelle della sartoria ‘Gomito a gomito’, coordinata dalla cooperativa ‘Siamo qua”’. asca