Monti telefona a Berlusconi: “Dispiaciuto per banale e astratta estrapolazione”

7 agosto – “Se ci fosse ancora il governo Berlusconi, lo spread dell’Italia sarebbe a 1.200 o qualcosa del genere”: questa la frase di Monti che ha scatenato le polemiche nel Pdl. Il segretario Angelino Alfano le ha definite “politicamente insensate e scientificamente inspiegabili per un economista come lui”.

Monti: “Senza di me lo spread sarebbe a 1200″

Telefonata tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e Silvio Berlusconi per chiarire la frase sullo spread a 1.200 che tanta polemica ha suscitato nel Pdl. Il premier ha spiegato che si trattava di una “banale e astratta estrapolazione” di una più ampia intervista al WSJ che è stata pubblicata sull’edizione online del quotidiano finanziario. “Il presidente del Consiglio, Mario Monti, come ha chiarito in un colloquio telefonico con il presidente Silvio Berlusconi, è dispiaciuto – si legge in una nota di palazzo Chigi – che una banale e astratta estrapolazione di tendenza di valori dello spread, che era contenuta in un colloquio di ampio respiro con il WSJ, sia stata colta come una considerazione di carattere politico, il che non rientrava per nulla nelle sue intenzioni”.

Dal canto suo il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, ha attaccato: “Consigliamo al presidente del Consiglio di parlare di meno, visto che ogni giorno escono sue dichiarazioni che poi deve immediatamente correggere”. A lui ha fatto eco Fabrizio Cicchitto. “Abbiamo l’impressione – ha affermato il capogruppo Pdl alla Camera – che il presidente Monti dovrebbe avere una maggiore sobrietà nelle sue interviste a giornali esteri, ieri a Der Spiegel e oggi al WSJ”.