7 agosto – «Penso che se il governo precedente fosse ancora al potere lo spread sarebbe a 1.200, o qualcosa del genere». Lo dice il premier Mario Monti in un’intervista pubblicata dal Wall Street Journal (due giorni dopo quella allo Spiegel tedesco) che ripercorre ampi stralci di un’intervista del mese scorso. «Non voglio essere amato ma che il governo sia credibile e rispettato», spiega sottolineando che la sua popolarità in nove mesi di governo è scesa dal 72% al 40%.
«Gli spread sono ancora alti perché il nostro debito è oggettivamente molto alto, e i mercati hanno iniziato a realizzare in maniera drammatica che la governance della zona euro è debole. La Francia ha fatto molte meno riforme di noi, eppure i suoi spread sono più bassi. Perché è opinione prevalente che la Germania non lascerà andare la Francia. Penso che se il governo precedente fosse ancora al potere, lo spread dell’Italia ora sarebbe a 1200 o qualcosa del genere».
“Sono sicuro che la notte prima della disintegrazione” della moneta unica, la Banca Centrale Europea “farà tutto il necessario per salvarla: la domanda è se è necessario arrivare alla note prima?”, conclude il Wsj citando le parole del premier italiano.