7 agosto – (TMNews) – La riforma della scuola, a tutte le latitudini, si porta dietro strascichi polemici e sonore proteste. Anche a Hong Kong quest’anno l’avvio delle lezioni si annuncia tumultuoso. Uniti sul fronte di guerra studenti, insegnanti e genitori che non accettano i nuovi programmi previsti dal governo centrale cinese.
Jackie è il papà di una bambina di 7 anni pronta ad inaugurare la sua carriera scolastica nel pieno delle polemiche.”Non c’è solo un punto di vista, non c’è solo il lato positivo della Cina, tutti sappiamo che c’è anche un aspetto negativo”.Il nuovo programma punta a rafforzare il senso di identità nazionale. Questo libretto, prodotto da un’organizzazione governativa e distribuito in tutte le scuole, elogia il comunismo, come elemento unificante, e critica la democrazia fonte di disastro per il Paese.
Il governo ha chiarito che non ha commissionato quel libretto e che è solo un riferimento per gli insegnanti.”Vogliamo che i genitori stiano tranquilli – dice il responsabile dell’istruzione governativo – Il governo non imporrà un piano educativo. Lavoreremo con le scuole per definire le materie base. E poi non ci sarà alcun lavaggio del cervello”.
Ma il governo è ancora impegnato a implementare il programma scolastico.”Hong Kong è la città più internazionale della Cina, abbiamo bisogno che apprendano nozioni sui nostri luoghi. Abbiamo bisogno di insegnare che Hong Kong è parte della Cina tanto quanto della comunità internazionale”. Ma per le nuove generazioni proprio questo è il punto cruciale, per il quale sono pronte a boicottare l’inizio del nuovo anno.