5 ago. – Cosa rimarra’ dei Giochi Olimpici di Londra? “Una vecchia regina che si lancia con il paracadute e un pugno di medaglie da appuntare sul petto della Patria”. E’ l’opinione di Beppe Grillo, il quale la esprime sul suo blog sottolineando che “non vincono gli atleti, ma le nazioni. E’ il trionfo del nazionalismo“.
Per Grillo, “se tutto fa spettacolo, tutto fa Olimpiadi. All’elenco sterminato di sport olimpici mancano le freccette da bar, le bocce e il parcheggio cronometrato in retromarcia. Il bello di questa manifestazione e’ che tutte le nazioni del mondo possono avere il loro momento di gloria”. Il fondatore del movimento Cinque Stelle dice che “un bronzo nel beach volley assurge a festa nazionale. Non conosco, ne’ ho ha mai conosciuto, nessuno che pratichi il fioretto o la spada in vita mia, pero’ alle Olimpiadi sono orgoglioso se il mio Paese trionfa sulle pedane. Poi, per quattro anni, non me ne puo’ fregare di meno”.
Secondo Grillo, “la medaglia d’oro la conquista il presidente della Repubblica, il telecomando in mano che dalla poltrona si precipita a congratularsi con l’atleta dandone ampia copertura a tutti i mezzi d’informazione. L’atleta, che una volta diceva alla mamma “Sono arrivato uno!”, oggi si prepara a una carriera da parlamentare. Negli anni della Guerra Fredda, la Germania Est vinceva tutto, aveva atleti formidabili, costruiti in laboratorio, spesso dopati come dei cavalli. Negli anni della Grande Crisi e’ la Cina a vincere tutto. Il super nazionalismo ha bisogno di un super medagliere“.
Grillo sostiene inoltre che il mondo moderno ha imparato la lezione dagli antichi Romani e quindi le Olimpiadi “sono una versione smisurata del Colosseo con circences che occupano tutti gli spazi dell’informazione.
Un bromuro quotidiano sponsorizzato dalle multinazionali. Lo spirito di Olimpia, sotto il segno della Coca Cola, declassato dalla partecipazione di tennisti, calciatori, giocatori di pallacanestro, professionisti che guadagnano cifre immense, fuori dalla realta’ della gente comune, che li applaude come semidei dell’antica Grecia”. Atleti – conclude – “che sfilano prima delle gare con tricipiti e pettorali in mostra insieme agli slip griffati. Grida e pianti, buttati per terra, tarantolati per una stoccata o per un tiro, come se fosse morto o resuscitato cento volte il gatto di famiglia”. agi
il salto della quarta e terza settimana sarebbe un’altra specialità da mettere , assieme al lancio degli improperi verso i politici … per i quali per altro si potrebbe ideare la disciplina dell’attaccamento allo scranno …