Mosca, 4 ago. (TMNews) – Un militante islamico ha minacciato la Russia di un nuovo bagno di sangue, rivendicando gli attentati mortali di luglio contro due leader religiosi moderati in Tatarstan, regione della Russia centrale, di tradizione musulmana e nota come esempio di ideale convivenza tra diverse religioni. Nei due attentati perpetrati nella capitale del Tatarstan, Kazan, il muftì Ildus Faizov è rimasto ferito e il suo vice Valiullà Iakupov è stato ucciso.
L’uomo che ha rivendicato gli attentati oggi si presenta accovacciato in una foresta, con un fucile tra le gambe. Dice di essere il leader della guerriglia in Tatarstan, in un video pubblicato sul sito web utilizzato dai combattenti ceceni. “Il 19 luglio 2012, come da miei ordini, sono state condotte operazioni contro i nemici di Allah. Lode ad Allah, noi crediamo che l’operazione è stata un successo”, ha detto l’uomo che si fa chiamare Mukhammad (Maometto).
Il Mufti e il suo vice erano noti per essere leader religiosi impegnati nella lotta contro le correnti dell’Islam radicale in Tatarstan, che ha quattro milioni di abitanti. Le autorità della Repubblica del Tatarstan, fino a ora considerata un modello di tolleranza religiosa, ha espresso preoccupazioni riguardo la nascita di gruppi armati e l’ascesa del fondamentalismo.