Clima, Ue: meno diritti di emissione CO2 per aumentare prezzo del carbonio

25 lug – La Commissione europea rimodula i diritti di emissione dei gas a effetto serra per il periodo 2013-2020. Il collegio dei commissari ha approvato la proposta di modifica al regolamento Ets, il programma che impone tetti massimi annui di emissione, riducendo le quote dei permessi da mettere all’asta per i primi tre anni del periodo in questione. L’obiettivo, con meno disponibilita’ di permessi di emissione, e’ far aumentare il prezzo del carbonio (e della CO2) cosi’ da scoraggiare i modelli produttivi altamente inquinanti e incentivare gli investimenti nelle tecnologie pulite.

Per il periodo 2013-2020 lo schema europeo prevede 8,5 miliardi di permessi di emissioni. La Commmissione Ue, accogliendo la proposta della responsabile per l’Azione sul clima, Connie Hedegaard, non cambia le quote ma le ridustribuisce. Si propongono tre opzioni: una riduzione complessiva nel triennio 2013-2015 di 400 milioni di quote, una riduzione di 900 milioni di quote, o una riduzione di 1,2 miliardi di permessi.

Nel primo scenario si toglierebbero dal mercato dei diritti di emissioni 200 milioni di permessi nel 2013, 150 nel 2014 e 50 nel 2015, per poi avere 80 milioni di permessi ogni anno dal 2016 al 2020. Nel secondo scenario (-900 milionoi di quote) si toglierebbero dal mercato 400 milioni di permessi nel 2013, 300 nel 2014 e 200 nel 2015, per poi avere immettere 180 milioni di permessi ogni anno dal 2016 al 2020. Nel caso di una riduzione piu’ massiccia dei permessi nel breve periodo, Hedegaard propone di non mettere all’asta 550 milioni di permessi nel 2013, 400 nel 2014 e 250 nel 2015, per poi vendere 240 milioni di permessi ogni anno dal 2016 al 2020.

I dati sono complessivi e non ancora stabiliti nello specifico settore per settore. Per questo ulteriore passaggio oggi inizia la consultazione con tutte la parti interessate che si chiudera’ a inizio ottobre. Per fine anno la Commissione Ue intende varare la modifica definitiva. asca