25 lug. (TMNews) – Chi diffonde l’omosessualità di un altro rischia una condanna per diffamazione e violazione della privacy. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, con la sentenza n. 30369 del 24 luglio 2012, riportata dal sito Cassazione.net, ha accolto il ricorso di un uomo che aveva visto finire in prima pagina il tradimento con un collega.
Insomma, è stata bocciata la decisione dei giudici di merito che avevano escluso la punibilità del giornalista. Ciò perché la motivazione del provvedimento impugnato si rileva incoerente con le norme sulla diffamazione in relazione all’esclusione dei presupposti della lesione del menzionato diritto, tutelato dal nostro ordinamento.