22 luglio – Centinaia di disoccupati, provenienti da tutta la Spagna, sono arrivati a Madrid per protestare contro le misure di austerity decise dal governo del premier Mariano Rajoy. La manifestazione che ha attraversato la capitale, arriva all’indomani del via libera dell’eurogruppo ai 100 miliardi di aiuti alle banche spagnole.
La gente è furiosa: “Queste misure non fanno che aumentare la disoccupazione”, dice una donna.
“I sindacati hanno organizzato alcuni cortei, ma qui loro simboli non ce ne sono perché molti credono che i sindacati non abbiano fatto il loro dovere. Questo è un movimento partito dal basso”, aggiunge un altro.
E una manifestante conclude: “Quelli che sono andati a negoziare in Europa lo facciano prima qui, con noi, in modo da sapere che cosa vogliono davvero gli spagnoli e poi vadano in Europa. Diciamo no alle imposizioni”.
“Quando la crisi è cominciata, ci hanno abbassato gli stipendi – afferma un’impiegata statale -. Abbiamo capito che dovevamo fare uno sforzo e non abbiamo protestato. Ma adesso sembra che colpiscano sempre noi e non siamo noi i responsabili di questa situazione. Ci sembra ingiusto, ecco perché siamo qui.”
“I politici – dichiara un pompiere di Barcellona -dovrebbero riconsiderare i loro stipendi, i benefit e le spese di viaggio. Anche i ricchi dovrebbero subire tagli, non solo i dipendenti pubblici, che lavorano tanto, hanno diritti limitati e molto raramente hanno ottenuto aumenti.”
La manovra da 65 miliardi prevede la soppressione della tredicesima e la riduzione di ferie e permessi sindacali per i dipendenti pubblici, oltre all’aumento dell’Iva dal 18 al 21%.
Le proteste, probabilmente, s’ingrosseranno nei prossimi giorni non solo nella capitale, ma anche nelle capitali delle regioni autonome come Siviglia o Barcellona. Le regioni a rischio default sono almeno sei fra cui, oltre alla Catalogna, le Baleari e le isole Canarie o l’Andalusia. euronews