Crisi: a Rimini ombrelloni chiusi e spiagge vuote, turismo calato paurosamente

22 lug. (Adnkronos) – Ombrelloni chiusi, chilometri di spiaggia quasi deserti, file e file di lettini vuoti. Niente traffico da week end, né locali affollati in un sabato 21 luglio decisamente anomalo per una località come Rimini. Se fino a qualche tempo fa la città della riviera adriatica era meta prediletta di tante famiglie e giovani per prezzi competitivi e divertimenti, oggi la speranza di tanti esercenti è riposta nei russi: che i discendenti degli zar stiano diventando turisti affezionati a Rimini lo confermano anche i numeri delle prenotazioni negli hotel.

Il 25-30 per cento delle prenotazioni è di turisti russi”, spiegano dalla reception dell’hotel Ambasciatori. In qualche locale a ridosso del lungomare c’è persino chi espone cartelli in russo che invitano la clientela ad entrare. “La stagione fino a questo momento l’abbiamo salvata grazie ai russi – spiega Nino, responsabile del Bagno 31 – Siamo preoccupati per agosto: quando non ci saranno più loro avremo solo perdite”.

“Il maltempo di questo week end ha inciso relativamente – conferma Andrea, responsabile di un negozio di occhiali e abbigliamento in viale Vespucci – La situazione è drammatica. Il turismo a Rimini è calato paurosamente, le discoteche sono chiuse, basta guardarsi in giro: siamo a fine luglio e il movimento è davvero poco. Neanche eventi come ‘La notte rosa’ sono sufficienti a risollevare una stagione segnata dalla crisi”. Ma neppure il costo dei lettini, dai 3 euro e 50 ai 5 euro, decisamente più competitivo che in altre località, sembra bastare.

“La crisi ha inciso tanto sul turismo di massa che era quello che caratterizzava Rimini – prosegue il responsabile del Bagno 31 – Noi comunque resistiamo, siamo gente dell’Emilia Romagna, non siamo abituati a piangerci addosso”. Eppure il pianto questa volta sembra essere lungo chilometri di spiaggia.