22 LUG – Senza rendersi conto della gravità delle affermazioni, Bocchino dichiara: “Non Alemanno, né Frattini, e neppure il processo Ruby. Sarà il libero mercato tanto caro al Berlusconi del ’94, saranno gli investitori internazionali a rendere impossibile il ritorno sulla scena del capo del Pdl”, scrive su Generazione Italia il vice presidente di FLI, Italo Bocchino.
Bocchino ammette quindi che la democrazia è morta e che il Paese in mano ai capricci dei mercati?
In realtà Moody’s ha detto che la drastica austerità imposta all’Italia dalla BCE dopo il suo ultimo Putsch di fine estate (acquisti di obbligazioni a intermittenza per forzare l’uscita dal governo di Silvio Berlusconi) è essa stessa la causa della profonda crisi.
Il mix delle politiche di contrazione è stato disastroso. La BCE lo scorso anno ha permesso – o meglio ha causato – il crollo in Italia della massa monetaria M1 ed M3 a livelli da Grande Depressione, con una politica monetaria restrittiva nel bel mezzo della crisi. Questo è stato uno dei peggiori episodi di errore nella politica monetaria dell’ultimo mezzo secolo.
Il risultato di questa stretta monetaria e fiscale combinata è stata una doppia recessione, del tutto evitabile e molto dannosa. La Confindustria Italiana ha avvertito che solo quest’anno l’economia si contrarrà del 2.4% e forse anche molto di più, e ha aggiunto che l’austerità sta riducendo il paese in “macerie” dal punto di vista sociale.