19 lug – E’ giallo sul riscatto pagato per la liberazione di tre cooperanti europei nel Mali, l’italiana Rossella Urru e due spagnoli. Secondo quanto si apprende da diverse fonti, sarebbero stati pagati 10 milioni di euro in contanti per ogni ostaggio. Un totale di 30 milioni di euro transitati per il Burkina Faso e infine giunti nel Mali, nelle casse dei radicali islamici dell’Al Qaeda del Maghreb Islamico (Aqmi), l’entità terrorista su cui da diverso tempo è focalizzata l’attenzione delle intelligence occidentali e non solo.
Ufficialmente, però, la linea della Farnesina, come ha recentemente ribadito il Ministro Giulio Terzi, è quella della netta contrarietà al pagamento dei riscatti. Il gruppo Aqmi, che si finanzia principalmente con il sequestro di ostaggi occidentali ma anche con il contrabbando e il traffico di droga, è considerato il vero erede dell’Al Qaeda di Bin Laden e nelle ultime settimane è stato protagonista della radicalizzazione delle tensioni nel Mali, dove sono stati distrutti diversi siti religiosi. agenparl