Intercettazioni a Napolitano, Ingroia: il Parlamento non ha mai legiferato

18 luglio – “Questa vicenda che occupa oggi le prime pagine dei giornali ci trova sereni. Quello che piu’ conta e’ ricordare che a 20 anni dalla scomparsa di Paolo Borsellino ancora non tutta la verita’ e’ venuta a galla e c’e’ l’impegno della magistratura e ci auguriamo di tutte le componenti dello Stato e della societa’ italiana per conquistare questa verita’”.

Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia in un’intervista al TgLa7 a proposito del ricorso alla Corte Costituzionale da parte del Quirinale contro la Procura di Palermo, per l’intercettazione indiretta della telefonata fra il presidente Giorgio Napolitano e l’ex ministro dell’Interno e vicepresidente del Csm Nicola Mancino, relativa alla presunta trattativa fra Stato e mafia.

“Per la verita’ non ce lo aspettavamo, sia perche’ ritenevamo di aver applicato la legge nel migliore dei modi, sia per non aver leso in alcun modo le prerogative del Capo dello Stato. Non e’ uscita neanche una riga ne’ sul contenuto delle intercettazioni ne’ sul numero delle intercettazioni telefoniche di cui si discute. Si tratta – ha spiegato – di un vuoto di disciplina legislativa, sul quale il Parlamento non ha mai legiferato anche se sollecitato nel lontano 1997. Ci auguriamo che la Corte Costituzionale possa dirimere ogni dubbio ulteriore”. adnk