18 luglio (Reuters) – Il procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo ha chiesto oggi, al termine della sua requisitoria al processo sui contratti derivati stipulati dal Comune, la condanna delle quattro banche imputate – Deutsche Bank, Depfa, JP Morgan e Ubs – a 1 milione e mezzo di euro di multa ciascuna, il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno e la confisca di una somma pari a un cifra complessiva superiore ai 72 milioni di euro.
Inoltre, per quel che riguarda i 13 imputati di truffa sui derivati di Palazzo Marino legati al bond da 1,68 miliardi scadenza 2035, il pm ha chiesto nove condanne per altrettanti funzionari di banca a pene fino a un massimo di 12 mesi (con multe fino a 1.000 euro); quattro le richieste di assoluzione, per due esponenti delle banche, l’ex city manager del Comune Giorgio Porta, e un consulente.
Nel corso della sua requisitoria Robledo ha parlato di ripetuti “raggiri” delle banche a danno del Comune che – ha sostenuto il pm sulla base delle dichiarazioni rese dai testimoni durante il dibattimento – non poteva avere al suo interno le competenze per dare una valutazione autonoma dei contratti proposti e ha finito per “affidarsi” completamente alle banche.
Il titolare dell’accusa ha sottolineato il conflitto di interesse in cui le banche sono cadute nel corso di questa vicenda, ricoprendo allo stesso tempo – di fatto e in maniera non trasparente – il doppio ruolo di controparte e consulente del Comune di Milano, definito “contraente debole”.
“Le banche hanno spinto con delicatezza ma con dolo il Comune verso la stipula dei derivati” ha detto Robledo. “Hanno costruito un percorso già segnato su cui condurre il Comune”.