18 lug – ”Ci prepariamo alla chiusura della societa’ in house del ministero Sogesid, immaginando una fase transitoria con una gestione commissariale. Dal 2009 al 2011 ha ricevuto dal ministero 426 milioni di euro come assegnazione di risorse per la realizzazione di progetti nei settori di rifiuti, acqua e bonifiche”.
Lo ha spiegato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, durante un’audizione in Commissione Ambiente, alla Camera, parlando del decreto sulla Spending review che prevede ”la fine delle societa’ in house al 31 dicembre 2013”.
La nostra intenzione, ha concluso, ”e’ prepararci a una chiusura delle attivita’ per fare in modo che queste rientrino in procedure ordinarie e trasparenti” e soprattutto ”fare in modo che la Sogesid lavori coerentemente con il ministero in questi ultimi mesi”.
La Sogesid, una spa pubblica istituita nel ’93 che ha vivacchiato per un po’ di anni occupandosi di impianti idrici. A fine 2006 però avviene il gran salto: sempre posseduta al 100% dal ministero dell’Economia, viene trasformata in società in house del ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e le sue competenze esplodono. Il ministro dell’epoca, Stefania Prestigiacomo, coglie la palla al balzo e nomina alla testa della società un suo concittadino, l’ex mastelliano e poi Pdl, Vincenzo Assenza. Da quel momento infatti viene affidata a Sogesid una valanga di incarichi.
Ma la cosa che destò maggiori perplessità fu quella denunciata dal quotidiano Italia Oggi, secondo cui nell’esecuzione degli incarichi svolti in nome e per conto del Ministero, la Sogesid si avvarrebbe per lo più di personale esterno. Solo nell’ultimo anno infatti le consulenze sono state 203 per un totale di 4,359 milioni di euro.