18 luglio . Un anno di prigione e 200 frustate. E’ la pena comminata in Arabia Saudita al ‘re del tatuaggio’, un uomo di nazionalita’ libanese che per nove anni ha tatuato centinaia di donne che abitano nel regno wahhabita, dove la pratica, seppur non vietata ufficialmente, e’ comunque considerata immorale nei confronti dell’Islam.
Il ‘re del tatuaggio’, come e’ stato soprannominato dal quotidiano ‘al-Medina’ che riporta la notizia, e’ stato arrestato dalla polizia religiosa. “Le indagini hanno rivelato che il cittadino libanese ha praticato quest’attivita’ per nove anni”, ha spiegato il giornale saudita, aggiungendo che l’uomo “all’inizio riceveva le donne in un appartamento preso in affitto a Gedda”, ma poi aveva deciso di tatuare le donne “direttamente nelle loro case” per evitare di essere arrestato dagli uomini del Comitato per la promozione della virtu’ e la repressione del vizio.
Al momento dell’arresto, continua ‘al-Medina’, il ‘re del tatuaggio’ e’ stato trovato in possesso di una borsa con all’interno “creme per perdere peso, rassodanti e per schiarirsi la pelle”. Sul suo cellulare, inoltre, erano salvate le foto di alcune donne che aveva tatuato. L’accusa ha chiesto per lui una pena ancora piu’ severa, accusandolo anche di promiscuita’ sessuale. adnk