17 lug. (TMNews) – “Le intercettazioni rappresentano uno dei mezzi importanti di investigazione, ma insieme con gli altri e non possono essere sicuramente l’unico mezzo”. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino a Mosca, nel corso di un colloquio con la stampa italiana presso l’ambasciata d’Italia. “Sono ampiamente regolamentate dal nostro codice” ha inoltre aggiunto la guardasigilli sottolineando tuttavia che “la cultura dell’indagine prevede sempre che ogni tipo di acquisizione sia accompagnato da alte acquisizioni.
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Severino rammenta poi le parole di Giovanni Falcone , il quale aveva spiegato che “le sole dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, non bastano“. Tanto più, prosegue il ministro, “al telefono si parla in maniera meno chiara, più criptica più facile da equivocare”. E “chiunque abbia avuto l’opportunità di leggere delle intercettazioni si è reso conto di come spesso non si capisca quale sia il “contenuto vero” delle “parole dell’intercettato” e se esse fossero “accompagnate da un sorriso” o da un altro contesto.