13 luglio – Di fronte all’avanzata dei salafiti, il governo provvisorio tunisino cerca di dimostrare che ha la situazione in pugno . ( … ) Ma nell’ambito delle amministrazioni ministeriali tunisine, non tutti i funzionari condividono l’ottimismo del governo.
Così, alcuni responsabili del ministero hanno lanciato l’allarme varie volte, finora senza successo, sul pericolo dell’aumento di numero di asili tenuti da movimenti salafiti, che impongono la loro visione dell’islam alle bambine, in un delirio rigorista che allarma Faouzia Jabeur, direttore generale incaricato dell’infanzia presso il ministero degli affari della donna, della famiglia, dell’infanzia e degli anziani:
“Abbiamo contattato il ministero dell’interno perché proceda alla chiusura immediata di questo tipo di asili il cui numero inizia ad impressionarci perché il contenuto del loro programma religioso ci preoccupa enormemente. Ed il rischio è realmente grande, poiché non bisogna scherzare con l’infanzia. Questi asili fondati da associazioni religiose non ne vogliono sapere della pedagogia e rifiutano di sottoporsi alla legge. Siamo stati messi in allarme ed anche noi, ne abbiamo preso atto ed abbiamo dato l’allarme a chi di dovere„.
La descrizione di questi asili “islamici„ é da brividi: bambine velate dalla testa ai piedi, “niente giocattoli, é haram (illecito), niente promiscuità (bimbi e bimbe sono separati), é haram, niente canti e musica, é haram, niente danza e giochi, è satanico…„ descrive la giornalista di Kapitalis che ha condotto l’indagine. Concludendo: “Sappiamo come è cominciato il dramma dell’Afghanistan: con la moltiplicazione delle madrasse, le scuole islamiche, che si sono trasformate in fabbriche di terroristi per i wahabbiti. Che aspettano le autorità tunisine nel prendere coscienza dell’ampiezza del pericolo ed adottare le misure che si impongono?„
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