12 luglio – “Il decreto sul terremoto in Emilia è un buon punto di partenza ma deve essere solo il primo passo”.
Lo ha affermato il Vicepresidente dei Deputati del PDL, On. Isabella Bertolini, intervenendo nell’Aula di Montecitorio in occasione delle dichiarazioni di voto per la conversione in legge del decreto governativo del 6 giugno scorso.
“Votiamo oggi un provvedimento articolato, sostanzialmente equilibrato, ma che appare sufficiente solo per fronteggiare le prime necessità. A fronte di 5 miliardi di euro di danni, le risorse stanziate sono di 2 miliardi e 500 milioni di euro per gli anni 2012, 2013 e 2014. Nel provvedimento gli interventi sono articolati in contributi per la ricostruzione o riparazione degli immobili di edilizia privata e di uso produttivo. Le modalità per la concessione dei contributi ed i relativi controlli conciliano l’esigenza di evitare abusi con una sufficiente agilità operativa. E’ prevista la ricostruzione degli edifici pubblici, ed interventi sul patrimonio artistico e culturale che ha subìto danni ingenti. Sono inoltre previsti interventi per la ripresa dell’attività scolastica e per la rapida messa in sicurezza degli edifici scolastici. Sono sospesi i processi civili, penali ed amministrativi ed i termini amministrativi relativi anche ai contributi previdenziali ed assistenziali.
Sicuramente importante è la deroga al Patto di stabilità interna per i Comuni colpiti dal sisma anche se, pur condivisibile in linea di principio, è di importo limitato, cioè di soli 40 milioni per l’Emilia Romagna e di 5 milioni per i Comuni danneggiati in Veneto e in Lombardia. Una deroga che avrebbe dovuto essere di almeno il doppio per avere un reale impatto sulla operatività dei Comuni colpiti.
Per quanto riguarda gli interventi per la ripresa economica, da apprezzare l’attivazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per un importo massimo garantito per ogni singola impresa di 2 milioni e 500.000 euro, nonché la previsione di contributi in conto interessi per le imprese danneggiate dal sisma, con una autorizzazione di spesa di 100 milioni di euro.
Ci sono poi misure a favore di imprese agricole danneggiate, per il rilancio del settore agricolo ed agro-industriale e per il sostegno del reddito dei lavoratori impiegati nelle imprese distrutte o danneggiate dal sisma. Come poi di sicuro impatto dovrebbe essere l’introduzione della zona a ‘burocrazia zero’ decisa grazie ad un mio emendamento.
Il tessuto economico emiliano, oggi profondamente ferito dal terremoto, ha bisogno di più ingenti risorse. Ritengo che la strada da seguire sia quella della creazione di una “no tax area” per tutti i Comuni che hanno subito gravi danni. Cinque anni in cui le imprese siano sgravate da oneri di ogni genere e possano ritrovare l’energia per rialzarsi in piedi, tornare a produrre ed essere nuovamente competitive”.