11 luglio – La compartecipazione, la concertazione della politica economica del nostro Paese avvenuta in passato tra governo e parti sociali ha prodotto danni. Ne e’ convinto il presidente del Consiglio Mario Monti il quale, intervenendo all’assemblea dell’Abi, sostiene che ”i beni o i mali della politica economica derivano piu’ dalle impostazioni che si seguono che non dal singolo provvedimento adottato, magari nella fretta spiegato male”.
Il ragionamento il premier lo fa derivare da alcune considerazioni svolte nella sua relazione dal presidente dell’Abi Giuseppe Mussari. Il premier sottolinea innanzitutto il passaggio in cui Mussari chiede che ”tutte le parti abbandonino le vecchie logiche secondo cui lo Stato era il compensatore ultimo del conflitto”. Ancora il premier evidenzia il momento in cui il presidente dei banchieri italiani ha sostenuto che certamente ”questo governo non e’ mai stato tenero con le banche” aggiungendo pero’ che comunque ”il sostegno all’esecutivo e’ pieno e leale”.
Monti chiede allora che ”tutti si ispirino a questo comportamento, a queste parole. Soprattutto – sottolinea – vorrei che lo facessero alcune parti sociali che hanno avuto benefici importanti. Dovrebbero ispirarsi a questo perche’ nello svolgimento delle politiche economiche occorre andare nella direzione ritenuta oggettivamente utile, come avvenuto per esempio sulla riforma del mercato del lavoro”.
Il premier rende noto che ”se c’e’ un’innovazione che il nostro esecutivo sta cercando di apportare e’ nel metodo del governo dell’economia rispetto alle parti sociali da un lato e al Parlamento”.
Il presidente del Consiglio ritiene che le parti sociali, in occasione dei provvedimenti adottati, ”abbiano avuto ogni occasione per esprimere il loro punto di vista. Certamente debbono essere consultate dal governo ma pensiamo – aggiunge Monti – che per le grandi materie, quelle che riguardano gli interessi pubblici, le parti sociali restino si’ parti vitali, importanti, ma non debbono diventare soggetti nei confronti dei quali il governo pratica una sorta di outsourcing di politica economica”. Questo perche’, spiega ancora il presidente del Consiglio, ”nel passato comportamenti del genere, la compartecipazione, ha generato cio’ che accade oggi, ad esempio il fatto che i giovani non trovino lavoro”. Questo atteggiamento non deve piu’ essere, continua Monti, perche’ ”sia approfondita nella nostra coscienza collettiva il senso di responsabilita’ per quanto riguarda le generazioni future. Generazioni danneggiate da questo modo di comporre questi conflitti nel passato”.