11 luglio – Piazza Tahrir in Egitto, epicentro del movimento di rivoluzione che ha portato alla caduta di Hosni Mubarak, torna protagonista della cronaca egiziana: in migliaia si sono riuniti in questa importante luogo del Cairo per manifestare contro i militari che hanno assunto il potere legislativo dopo lo scioglimento del Parlamento disposto dalla Suprema Corte Costituzionale egiziana per un vizio di forma nelle elezioni politiche vinte dai Fratelli musulmani.
Il leader del movimento e neo-presidente egiziano, Mohamed Morsi ha sfidato la decisione dei giudici riunendo ugualmente il Parlamento, anche se solo per 12 minuti, proprio allo scopo di esaminare la sentenza di scioglimento dell’Assemblea del Popolo.
I deputati hanno deciso di ricorrere in Cassazione e fino a una sentenza di quest’ultima il Parlamento non dovrebbe essere riconvocato. Intanto la protesta si sposta nuovamente per le strade (ci sono stati anche tafferugli fra sostenitori e oppositori di Morsi) e su Twitter, dove i Fratelli Musulmani hanno lanciato la “marcia di un milione di persone a sostegno della decisione del presidente di reinsediare il Parlamento”. Anche il segretario di Stato americano Hillary Clinton ha espresso preoccupazione per la situazione.