3 luglio – Gli Stati Uniti hanno con discrezione trasferito rinforzi militari consistenti nel Golfo Persico, per dissuadere l’esercito iraniano da ogni possibile tentazione di chiusura dello Stretto di Hormuz e per incrementare il numero di jet in grado di colpire l’Iran se la situazione degenerasse. Lo riporta il New York Times.
I dispiegamenti fanno parte di un progetto pianificato da tempo per rafforzare la presenza militare americana nella regione del Golfo, in parte anche per rassicurare Israele sulla gestione del dossier iraniano. Come ha detto la scorsa settimana un responsabile dell’amministrazione americana, “quando il presidente afferma che ci sono altre opzioni sul tavolo oltre ai negoziati, intendo questo”.
Ma in una fase in cui Washington e i suoi alleati stanno iniziando a imporre un embargo molto più rigido sulle esportazioni petrolifere dell’Iran, per obbligare la repubblica islamica a prendere seriamente i negoziati sul suo programma nucleare, questa iniziativa comporta rischi significativi. Compreso quello, sottolinea il New York Times, che i potenti Guardiani della Rivoluzione decidano di reagire contro questa incrementata presenza. tmnews