3 LUG – Riflettendo sulla gran confusione odierna dei partiti, dei movimenti, delle liste possibili, e di quelle improbabili o sibilline, non posso non pensare al Palio di Siena; ai famosi “canapi” entro i quali i cavalli cercano un allineamento che accontenti in qualche modo il “mossiere”, deus di ogni partenza e di ogni Palio.
È evidente che quanto piace ai ”contradaioli” non piace altrettanto ai milioni di elettori che manifestano l’intenzione di snobbare la prossima consultazione elettorale.
È il brodo di cultura ideale per i guastatori alla Beppe Grillo .
Forse i partiti se ne rendono conto, ma lo stato di confusione in cui versano è tale che sembrano avvolti in una specie di sortilegio, come quello della Bella Addormentata (con tante scuse a quest’ultima).
Il problema degli elettori è quello di sentirsi sempre più sudditi di un sovrano mostruoso e tentacolare, che si serve di ”prefetti” o di ”viceré” per estendere il suo potere globale.
Il golpe che ha investito l’Italia ha lasciato segni profondi nelle coscienze.
Il Paese sembra diventato insondabile: tante sono le persone che ormai rifiutano il sondaggio “tout court”.
Siamo diventati un Paese sempre meno sovrano, sempre meno democratico, sempre più incerto, ma sempre meno disponibile a lasciarsi infinocchiare: siano i tecnocrati, aspiranti politici; che i politici, sempre più sfiatati, gli uccellatori del momento.
E tanto per non farci mancare alcunché, il famoso spread ha chiuso sopra 420.
Ma non c’è SuperMario?
guglielmo donnini