2 lug – Il premier Mario Monti riferira’ domani al Senato e mercoledi’ alla Camera sui risultati del Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Ma quella che inizia oggi e’ la settimana della spending review.
Sull’entita’ dei tagli, le indiscrezioni parlano di una forbice tra i 4 e gli 8 miliardi di euro. I 4,2 miliardi di partenza, che servono ad evitare l’aumento dell’Iva, potrebbero essere usati per alcune priorita’: zone terremotate, esodati, avvio della riforma del lavoro appena approvata dalle Camere, in particolare sulla flessibilita’ in entrata.
Domani e’ intanto previsto il confronto del governo con i sindacati. Cisl e Cgil hanno gia’ fatto balenare l’ipotesi di una mobilitazione per la sforbiciata che dovrebbe colpire i settori del pubblico impiego e della sanita’ (soprattutto spesa farmaceutica e costi dei ricoveri).
Annuncia Raffaele Bonanni, segretario della Cisl: ”Serve un piano industriale del pubblico impiego che contenga misure per far dimagrire Regioni, Province e istituzioni. Non servono i soliti tagli lineari senza senso”.
Secondo le indiscrezioni, l’esecutivo potrebbe proporre il taglio del 10 per cento degli organici di ministeri e amministrazioni centrali (20 per cento per i dirigenti). I lavoratori in esubero dovrebbero essere avviati alla mobilita’ (due anni all’80 per cento dello stipendio) con il rischio di ritrovarsi senza lavoro in caso di mancata ricollocazione.
Gran parte dei tagli sara’ contenuto nel pacchetto di provvedimenti messo a punto dal commissario Enrico Bondi, nominato proprio per varare la spending review. Si prevederebbero risparmi pure sugli acquisti di beni e servizi, con un ruolo piu’ ampio affidato alla Consip (la societa’ per azioni del Ministero dell’Economia) che dovra’ controllare le spese ministeriali anche con effetto retroattivo rispetto ai contratti gia’ conclusi.
Altri tagli riguarderanno gli immobili pubblici con misure di razionalizzazione e il congelamento dei canoni di affitto, oltre a societa’ ed enti pubblici per i quali e’ prevista la soppressione o il ridimensionamento dei vertici. Per quanto riguarda gli enti locali, si prevede l’istituzione delle aree metropolitane che dovrebbe portare all’ abolizione della maggioranza delle Province.
I partiti di maggioranza chiedono pero’ di essere coinvolti nelle scelte del governo. ”Siamo assolutamente determinati a evitare l’ulteriore aumento dell’Iva ma c’e’ modo e modo di arrivare all’obiettivo e vogliamo poterne discutere”, dichiara Pier Luigi Bersani, segretario del Pd.
Stessa richiesta da parte di Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera: ”Se il varo della spending review avverra’ senza consultazione, allora deve essere previsto un libero confronto parlamentare non pregiudizialmente bloccato dal voto di fiducia.
Comunque, deve essere chiaro che questa manovra e’ funzionale all’ obiettivo di evitare un aumento dell’Iva”.
”Si vuole fare cassa sulla pelle dei lavoratori. Si cerchino risorse abolendo le Provincie e gli sprechi”, dichiara Antonio Di Pietro, leader dell’Idv. Difende il governo invece l’Udc che ricorda i molti risultati positivi raggiunti dal governo Monti.