2 lug – Due proposte di legge in discussione alla Camera, secondo quanto assicurato in una conferenza pubblica alla Camera dal suo stesso presidente Gianfranco Fini.
Ma un timore fondato: che il diritto alla cittadinanza per i cittadini stranieri che vivono e lavorano in Italia, richiesto dalla grande campagna L’Italia sono anch’io promossa da Arci insieme ad altre decine di organizzazioni e che ha raccolto centinaia di migliaia di firme di sostegno, venga ridotto solo alla cittadinanza dei bambini nati in Italia, senza alcun cenno al diritto di voto e a una celere naturalizzazione per tutti.
E’ la preoccupazione rappresentata dal responsabile Arci per l’immigrazione Filippo Miraglia che a Cecina, dove e’ in corso fino al 7 luglio il XVIII Meeting Internazionale Antirazzista organizzato dalla sua organizzazione chiarisce all’ASCA che ”il parlamento non si puo’ accontentare di un compromesso al ribasso. Come promotori della legge noi non lo faremo”.
Ogni anno circa 300-350mila stranieri chiedono la residenza in italia: ”seguiremo da vicino la discussione parlamentare – ha concluso Miraglia – perche’ il loro diritto a diventare cittadini di questo Paese venga rispettato. Chi nasce in Italia e’ italiano, a nostro avviso. Non baratteremo il riconoscimento di un diritto naturale come questo con la tutela del diritto piu’ generale di cittadinanza, non riconosciuto quasi solo nel nostro Paese”. asca