28 giu. – La missione, finanziata dal governo italiano con i fondi della riconversione del debito pachistano, e’ affidata all’Istituto italiano per l’Asia e l’Oriente (Isiao), in collaborazione con la provincia del Khyber Pakthunkwa e dell’ong Iscos-Cisl.
Il restauro del Buddha, cui si affianca la formazione del personale di scavo e delle guide turistiche, rientra in un piu’ ampio progetto denominato “Archaeology, Community, Tourism – Field School”, che prevede, tra l’altro, la ricostruzione del Museo dello Swat, lo scavo dell’antica citta’ di Bazira e la conservazione della moschea di Udegram.
Italia al lavoro dunque per far tornare agli antichi splendori il Buddha di Jananabad, l’immensa statua di roccia nella Swat Valley in Pakistan, gravemente danneggiata dai talebani. E’ italiano il team guidato da Luca Olivieri che ne sta curando il restauro.
Al momento e’ stato completato il consolidamento della parte vandalizzata dai miliziani nel 2007 e nel prossimo autunno e’ prevista una seconda fase di perfezionamento dell’intera opera, risalente al VI o VII secolo dopo Cristo.. agi