28 giu. – “Non siamo in guerra. Ma i danni economici fin qui provocati dalla crisi sono equivalenti a quelli di un conflitto“. E’ il parere del Centro studi di Confindustria che pubblica oggi lo scenario economico. A essere colpite, spiega l’indagine, “sono state le parti piu’ vitali e preziose del sistema Italia: l’industria manifatturiera e le giovani generazioni. Quelle da cui dipende il futuro del Paese”.
Per il Csc “l’aumento e il livello dei debiti pubblici sono analoghi, in quasi tutte le economie avanzate, a quelli che si sono presentati al termine degli scontri bellici mondiali. Una sorta di guerra c’e’ stata ed e’ tuttora in corso, ed e’ combattuta, una volta di piu’, dentro l’Europa e dentro l’Italia. Come nei secoli passati, in cui le divisioni e gli interessi di parte prevalevano su tutto e tutti”.
CONFINDUSTRIA, SIAMO NELL’ABISSO; PIL 2012 -2,4%
“L’Italia e’ nell’abisso”. Il direttore del Centro studi di Confindustria, Luca Paolazzi, presentando l’ultima indagine sugli scenari economici, usa queste poche parole per descrivere lo stato del Paese. Il Csc prevede flessioni del Pil del 2,4% nel 2012 e dello 0,3% nel 2013, che seguono incrementi dell’1,8% nel 2010 e dello 0,4% nel 2011. “La recessione italiana si e’ gia’ concretizzata piu’ intensa”, si legge nella premessa dell’indagine di Viale dell’Astronomia. “Il 90% dell’arretramento di quest’anno e’ gia’ acquisito nel secondo trimestre (-2,1%)”.
CONSUMI FAMIGLIE IN NETTO CALO -2,8%
Per il 2012 i consumi degli italiani sono previsti in marcata contrazione. Lo afferma il Centro studi di Confindustria. La domanda totale calera’ del 4,3% (-1% nel 2011). “In particolare – spiega l’analisi – i consumi delle famiglie diminuiscono nettamente (-2,8%), conseguenza della fiducia al minimo storico, dell’ulteriore riduzione del reddito reale disponibile, della restrizione dei prestiti e dell’aumento del risparmio precauzionale”. Per gli esperti di viale dell’Astronomia, “gli investimenti crollano dell’8,0% per effetto dell’estrema incertezza e del proibitivo accesso al credito bancario”.
NEL 2013 ANDRANNO PERSI QUASI 1,5 MILIONI DI POSTI
Il 2013 si chiudera’ con quasi 1,5 milioni posti di lavoro in meno rispetto all’inizio del 2008. Per l’esattezza 1 milione e 482 mila “unita’ di lavoro equivalenti a tempo pieno”, secondo la stima del Centro studi di Confindustria pubblicata oggi.
L’occupazione calera’ dell’1,4% nel 2012 (-1% gia’ acquisito al primo trimestre) e dello 0,5% nel 2013. “Solo sul finire dell’anno prossimo le variazioni congiunturali – spiegano gli esperti – torneranno positive”. agi