28 giu – Ufficialmente era un lavavetri abusivo, pronto ad offrire le sue ‘prestazioni’ ai semafori, ma in realta’ per ‘sbarcare’ il lunario un cittadino eritreo di 42 anni aveva scelto l’usura. A far luce sulla vicenda sono stati i militari del nucleo Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo, che hanno arrestato il cittadino extracomunitario. L’uomo, da oltre un decennio in Italia e considerato un ‘rifugiato politico’, adesso dovra’ rispondere di usura ed estorsione.
Aspetto dimesso, abiti sgualciti, in giro in bici e spesso ai semafori per proporre agli automobilisti speditivi lavaggi dei vetri delle macchine, il 42enne era tenuto d’occhio da tempo. I finanzieri lo hanno arrestato dopo che si era recato presso una delle sue vittime, il titolare di un Phone Center del Bangladesh, per ritirare una rata di interessi del prestito concesso. Le indagini coordinate dalla Procura di Palermo, che ha disposto le intercettazioni ambientali e video presso l’esercizio commerciale della vittima, hanno consentito alle Fiamme gialle di filmare l’incontro fra lo strozzino e la sua vittima.
I militari, cosi’, lo hanno arrestato in flagranza, sequestrando il denaro appena riscosso, 200 euro, oltre ad altre banconote per 300 euro e a numerose monete, presumibilmente frutto dell’attivita’ di lavavetri. Nell’abitazione del cittadino eritreo nel quartiere Borgo Vecchio, le Fiamme gialle hanno trovato altri 8.000 euro in contanti, oltre a numerosa documentazione bancaria e finanziaria, il tutto sottoposto a sequestro. Per l’uomo si sono spalancate le porte del carcere Ucciardone di Palermo. Gli investigatori stanno adesso cercando di ricostruire tutte le operazioni illecite e il complessivo giro d’affari dell’usuraio-lavavetri. adnk