Ferrara: Donna uccisa e trovata nel sacco, il marito ha confessato

25 giu – Dopo aver affidato i due figli al fratello aveva raggiunto la sorella a Belfort, meditando di tornare in Marocco. Alla fine però ha deciso di costituirsi ai gendarmi dichiarando di essere l’unico responsabile dell’uxoricidio. Ci vorranno settimane prima che venga estradato in Italia e la procura di Ferrara possa chiarire i dettagli del terribile delitto.

Ferrara, Cadavere di donna marocchina trovato in sacco spazzatura, scomparso il marito

E’ già stato emesso un mandato d’arresto europeo per il marito di Raachida Lakhdimi, la donna ritrovata cadavere nella sua casa del ferrarese.

I sospetti erano subito ricaduti su di lui, ma dopo un breve tentativo di far perdere le sue tracce alla fine ha deciso di confessare di essere l’unico responsabile dell’omicidio della moglie. Convinto dalla sorella cui aveva raccontato tutto, il marocchino quarantunenne Hassane Jendari alla fine si è costituito alla gendarmeria di Belfort, la cittadina francese che aveva raggiunto subito dopo aver affidato i due figli al fratello, nel bolognese. Ci vorranno probabilmente delle settimane perché venga estradato in Italia e possa raccontare la sua verità anche agli inquirenti di Ferrara, ma l’accusa di omicidio volontario sembra già confermata dalle sue prime parole: «l’ho uccisa per gelosia, avevo paura che potesse tradirmi».

La scoperta del corpo martoriato della donna ha lasciato sotto shock gli abitanti di Consandolo di Argenta, il paesino del ferrarese dove i coniugi lavoravano e vivevano da più di 10 anni.

Il caldo torrido di questi giorni aveva infierito sul cadavere, rendendo la scoperta dei carabinieri ancora più terribile: soffocata e chiusa in un sacco nero, nascosto poi sotto il letto nel loro appartamento. Per eseguire l’autopsia che accerterà definitivamente le cause della morte bisognerà però attendere il ritorno dell’uomo in Italia.

Quella del marito di Raachida è stata una furia cieca e silenziosa, come taciturno era sempre stato lui. Le indagini cercheranno di accertare anche se i bambini di 2 e 5 anni abbiano assistito al delitto, dato che pare siano stati portati via da quella casa solo l’indomani, mercoledì. In attesa che il tribunale dei minori decida del loro destino, per ora saranno affidati ai familiari residenti in Italia. Continua nelle famiglie immigrate il dramma della violenza. affaritaliani.libero.it