24 giu. – Il circolo vizioso che ha innescato la crisi finanziaria, che poi ha colpito i debiti sovrani, continua come prima. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale della Bri. “Gli istituti di maggiori dimensioni – si legge – continuano ad avere interesse ad accrescere la leva finanziaria senza prestare la debita attenzione alle conseguenze di un possibile fallimento: data la loro rilevanza sistemica, essi confidano che il settore pubblico si fara’ carico delle ripercussioni negative”.
Malgrado i passi avanti nella ricapitalizzazione, prosegue la Bri, “molte banche seguitano a operare con un alto grado di leva finanziaria, comprese quelle che appaiono ben capitalizzate, ma in realta’ presentano enormi posizioni in derivati”.
Gli istituti di maggiori dimensioni, prosegue il rapporto, “continuano ad avere interesse ad accrescere la leva finanziaria senza prestare la debita attenzione alle conseguenze di un possibile fallimento.
Preoccupa inoltre vedere che, dopo una breve pausa indotta dalla crisi, l’attivita’ di negoziazione e’ tornata a essere una delle principali fonti di reddito delle grandi banche”. agi