Parafrasando il mai dimenticato Enzo Tortora, antesignano e vittima sacrificale del pentitismo e della giustizia spettacolo, Matteo Renzi ha ribadito lo stop ai parrucconi gloriosi del Pd con il suo odierno “Big Bang”.
Enzo, per chi non lo ricordasse, a un certo momento della sua fortunata trasmissione (Portobello), soleva dire: “Big Ben ha detto stop”. Era un’altra Italia quella che già covava il germe di quel protagonismo giudiziario destinato a sconvolgere il Paese negli ultimi vent’anni . Pessimi quei magistrati come pessimi quei politici interpreti meschini di un “Guardie e Ladri ” da salette parrocchiali.
Per non parlare di chi su quel “film”- inguardabile- (quello di Totò e Fabrizi era un capolavoro) ha costruito tutta una carriera politica.
Un pensiero doveroso deve andare a coloro che, pur non avendo colpe, sono finiti in quel tritacarne della giustizia sommaria.
Ma torniamo a Matteo Renzi che vorrebbe cambiare il tempietto delle cariatidi piddino in qualcosa di nuovo, di più politico e di meno politico allo stesso tempo.
Quel Matteo che non disdegna affatto la simpatia mostratagli da quel impenitente puttaniere del Caimano.
C’è qualcosa di nuovo sotto il Campanile di Giotto e la Cupola del Brunelleschi.
Sarà “once again” una puttanata?
Tentar non nuoce.
guglielmo donnini