BRUXELLES, 22 giu – La Commissione europea ha deciso di inviare all’Italia, e ad altri nove partner europei, un secondo avvertimento formale nella procedura d’infrazione avviata nel gennaio 2012, per non essersi completamente adeguata alla direttiva Ue che impone la messa al bando dall’inizio dell’anno delle vecchie gabbie per l’allevamento delle galline ovaiole, di cui l’Italia e’ un’importante produttrice. Bruxelles ha deciso l’invio di ”parere motivato”, ultimo richiamo prima di un’eventuale ricorso alla Corte di giustizia Ue.
Oltre all’Italia, la Commissione europea ha inviato un ultimatum anche a Belgio, Grecia, Spagna, Francia, Cipro, Ungheria, Olanda, Polonia e Portogallo, affinché i 10 Paesi mettano al più presto al bando le vecchie gabbie per l’allevamento delle galline da uova, gabbie che dovevano già essere sostituite all’inizio dell’anno, mentre la decisione era stata presa nel 1999.
L’operazione resta comunque complessa, considerando che in Europa si allevano 330 milioni di galline per la produzione di uova, di cui il 40% erano già in gabbie regolari dall’inizio dell’anno con l’entrata in vigore effettiva delle nuove norme. ansa