21 giu – Dall’Aquila il presidente ha parlato di intercettazioni. Modificare la norma? “E’ una scelta che spetta al Parlamento, ed è per la verità una scelta da molto tempo all’attenzione del Parlamento. Se è da tanto tempo all’attenzione, vuol dire che si tratta di una questione che meritava già da tempo di essere affrontata e risolta sulla base di un’intesa la più larga possibile”, dice il presidente all’ADNKRONOS
“Si sono riempite pagine di alcuni quotidiani -lamenta il capo dello Stato- con le conversazioni telefoniche intercettate in ordine alle indagini giudiziarie in corso sugli anni della piu’ sanguinosa strage di mafia 1992-1993 e se ne sono date interpretazioni arbitrarie, tendenziose e talvolta persino versioni manipolate.
Ma tutti coloro che sono intervenuti e stanno intervenendo, avendo seria conoscenza del diritto e delle leggi e dando una lettura obiettiva dei fatti, hanno ribadito l’assoluta correttezza del comportamento della presidenza della Repubblica, ispirato soltanto a favorire la causa dell’accertamento della verità anche su quegli anni”.
“Io -dice ancora il capo dello Stato- ho reagito con serenità e con massima trasparenza, disponendo anche che fosse reso noto il testo di una lettera riservata al procuratore generale della Corte di Cassazione. Io continuerò, perché è mio dovere e mia prerogativa, adoperare affinché vada avanti, nel modo più corretto e più efficace, anche attraverso i necessari coordinamenti l’azione della magistratura. I cittadini -conclude Napolitano- possono essere tranquilli che terrò fede ai miei doveri costituzionali”. adnk