PAVIA 19 GIU – Otto mesi senza stipendio e ha deciso di togliersi la vita. E’ successo in provincia di Pavia: una storia di disperazione divisa tra Retotorbido, dove ha sede la ‘Brasilia’, azienda impegnata nella produzione di macchine da caffe’, dove Paolo Vecchia lavorava da anni, e Montebello della Battaglia, dove l’uomo, di 31 anni, viveva con la famiglia di origine e dove domenica notte ha deciso di suicidarsi impiccandosi. A dare la notizia dell’accaduto, la Fiom-Cgil di Pavia, sindacato al quale Vecchia era iscritto.
Il 31enne, operaio regolarmente assunto, era in una situazione di disagio, al pari dei suoi circa 160 colleghi per il fallimento della Brasilia che per otto mesi ha chiesto ai suoi dipendenti di continuare a lavorare senza pero’ erogare mensilita’. Risale quindi a circa un mese fa la chiusura definitiva.
“Attualmente – ha spiegato il segretario della Camera di Lavoro di Pavia, Renato Losio – c’e’ un curatore fallimentare e abbiamo avviato l’istanza per il recupero delle otto mensilita’ non pagate”. Lo stesso Losio ha reso noto che il sindacato ha avuto modo di vedere l’ultima volta Paolo Vecchia lo scorso venerdi’, quando il giovane si era recato negli uffici della Fiom-Cgil per formalizzare l’istanza di recupero degli stipendi. “Ho parlato con chi l’ha visto quel venerdi’ – ha raccontato Losio -, ma non era emersa nessuna particolare situazione che potesse far pensare a quest’epilogo. Certo, il nostro e’ un territorio complesso con ormai tante persone disperate. Ma, a quanto mi dicono, non appariva una persona con una situazione personale di grandi problemi. Possiamo pensare che tra le ragioni di un gesto cosi’ estremo possa esservi stata anche la pesante situazione che ha dovuto sopportare in questi ultimi mesi”. La Cgil non fa mancare la propria solidarieta’ alla famiglia; i funerali avranno luogo questo pomeriggio alle 16 a Zavattarello.
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