BOLOGNA 18 GIU – Alcuni appunti dalla trasmissione cult “Un Giorno da Pecora” del 23 maggio, ospite Fabrizio Barca, Ministro perla Coesione Territoriale (scommetto che non sapevate di essere dotati di un Ministero della Coesione territoriale…):
Un giorno da pecora: “Il 95 per cento degli italiani se gli chiedi cos’è la coesione territoriale non sa cos’è.”
Barca: “è un metodo per far interagire la gente ….”
…. sono convinto che l’innovazione viene solo dal conflitto. Il conflitto ci vuole”
Ugdp: “Lei è comunista?”
pausa per raccogliere le idee
Barca: “Rispondo come risposi a Berlusconi quando mi fece entrare in” [non ricordo quale posizione]: “è una malattia inguaribile di famiglia”.
Ugdp: “ma in questo governo ci sono un sacco di comunisti”
pausa per raccogliere le idee
Barca: “Ci sono espressioni di tante culture diverse, chiamate per questa emergenza…”
Ugdp: “Ma quanti sono di destra e quanti di sinistra?”
pausa seguita da parole di circostanza
Ugdp: “Ma possiamo fare un elenco, scriviamo chi nel governo è di destra e chi di sinistra…”
pausa seguita da un discorso sulle tante culture diverse
Ugdp: “Ma ci dica quali sono tutte queste culture diverse…:”
pausa, seguita da un cambiamento di discorso….
Nella più onorata tradizione dei governi rivoluzionari, da Lenin a Castro, Mario Monti mentre spreme i suoi cittadini manda soldi all’estero. Mentre il Censis registra che 9 milioni di italiani non hanno un reale accesso alla copertura sanitaria (v.Censis: Sanità negata per 9 milioni di italiani), la Farnesina annuncia un contributo di oltre cinque milioni di euro per lo sviluppo socio-sanitario dei Balcani occidentali, e specificamente per 5 poliambulatori in Albania. Mentre gli imprenditori italiani non riescono ad andare avanti per mancanza di credito e a decine attuano la tragica protesta estrema del suicidio, il governo Monti ufficializza il finanziamento di un progetto della Fao di salvaguardia del patrimonio di biodiversita’ della Bolivia.***E’ lo stesso film che abbiamo visto con il governo Prodi, quando l’Opificio delle pietre dure di Firenze arrancava per mancanza di fondi e la direttrice contribuiva di tasca sua a pagare gli stipendi ai colleghi. Allo stesso tempo l’Italia finanziava una scuola di restauro in Giordania. Ricordiamo anche che quando Napoli affogava nei rifiuti l’Italia decise di costruire un termovalorizzatore in Libano. Questi li abbiamo mandati a casa con sollievo nel 2008, ma Giorgio Napolitano, in combutta con la finanza internazionale ce li ha rimessi sulla testa dicendoci che si tratta di “tecnici”. Se molti fanno (inspiegabilmente) fatica a vedere in Napolitano lo stesso comunista che appoggiò la sanguinosa repressione di Budapest, l’accostamento di Monti a Lenin li farà addirittura trasecolare. Eppure il governo “tecnico”, tolta qualche figura secondaria come il contentino a Cielle che ha potuto piazzare una sottosegretaria alla P.I., è al 90% di sinistra. Ma come, si dirà, Monti non era un liberale vicino al centro destra, quello che fu fatto commissario europeo da Berlusconi? Risposta: sarà perché Berlusconi nasce socialista, sarà perché cercava di usare il suo potere per comprarsi la benevolenza della sinistra, sarà perché … ma no, non voglio neppure pensare che facesse parte anche lui del teatrino allestito per gabbare gli elettori di centro-destra (anche se ciò spiegherebbe meglio il perché Putin è tanto suo amico)…. – fatto sta che i posti chiave nelle amministrazioni pubbliche e nelle sue televisioni Berlusconi li ha quasi sempre dati alla sinistra. Ma Monti è un bocconiano, si dirà, dunque è un solido liberale filo-americano e di centro-destra. Che risate: chiedete a Cesare De Carlo, che per la Bocconi ha pubblicato il suo “Un thè freddo per Obama” quanto sono filo-americani i bocconiani di oggi! Il governo “tecnico” è stato imposto al Paese da un colpo di mano di Napolitano, a cui gli italiani inspiegabilmente riservano una sacralità che neanche al Papa, tanto da non accorgersi neppure che ancora nel messaggio a reti unite di fine 2011, il Presidente di tutti, che ha il dovere di tenersi fuori dalla politica e mostrarsi sempre al di sopra delle parti, si è permesso di citare la sua “antica militanza politica”, con la scusa di voler dar prova con ciò di quanto fosse vicino alle famiglie dei lavoratori. Le figure che l’Italia mandò a casa con sollievo nel 2008, Napolitano ce le ha rimesse tutte lì. Ora la chiamano “la foto di Vasto”, ma sono i catto-comunisti di Prodi, semmai un pò meno catto- che nel 2006. Si pensi ad esempio al “Ministro della coesione territoriale”, Fabrizio Barca, vendoliano. Intervistato alla geniale trasmissione “Un giorno da pecora”, ha spiegato cosa hanno acquisito gli italiani con il suo ministero. Per “coesione territoriale”, ha spiegato, si intende “un metodo per far interagire le persone” anche quando non sono d’accordo su determinate questioni. Per guidare questa interazione è necessario un ministero, ha detto, perché dallo studio dell’Economia (“noi l’abbiamo studiata l’economia, quella dura, quella che ci spiega anche il capitalismo”) si apprende che “il progresso viene solo dal conflitto”. Questo, signori miei, è marxismo puro, materialismo dialettico, quello che se non trova la lotta di classe bell’e pronta, spontanea (e non la trova mai), si presta a crearla provocando i conflitti di classe artificialmente. Solo così si fa scattare il progresso….. Non per nulla non si dice più comunisti ma progressisti, no?Questo spiega tante assurdità, come quella di mandare il nostro denaro all’estero mentre si svenano i contribuenti italiani e l’economia italiana muore lo stesso per mancanza di liquidità. Sono assurdità che non si riescono a capire finché si continua a credere a quello che i “tecnici” dicono e non a quello che fanno. Della serie: se l’ideologia si scontra con i fatti, tanto peggio per i fatti…Svegliamoci. Forse è troppo tardi per cambiare qualcosa, ma non è mai troppo tardi per salvare la verità, e con essa le nostre teste. Difendiamo la nostra capacità di ragionare, insieme difenderemo quella dei nostri figli. alex