16 GIU – Il presidente messicano Felipe Calderon, presidente di turno del G20, pensa che i contributi del gruppo dei 20 paesi al Fondo Monetario Internazionale (Fmi) possano superare i 430 miliardi di dollari.
Calderon lo ha detto in un incontro con i giornalisti, a due giorni dall’apertura del Vertice del G20 nella città messicano di Los Cabos, in Bassa California. ”Stimo che la capitalizzazione potrà essere superiore” ai 430 miliardi sui quali era stato raggiunto un accordo secondo l’Fmi.
La quota dell’Italia sarebbe quindi di circa 6 miliardi, cioé del 3,32% in DPS (Diritti Speciali di Prelievo), che sono la valuta del FMI (Fondo Monetario Internazionale) e il cui valore è ricavato da un paniere di valute nazionali, rispetto alle quali si calcola una sorta di “comune denominatore”: il risultato è il valore dei DSP. Scopo dei DSP è rimpiazzare l’oro nelle transazioni internazionali: per questo i Diritti Speciali di Prelievo sono definiti anche paper gold.
Inizialmente il F.M.I. avrebbe dovuto regolare la convivenza economica e favorire i paesi in via di sviluppo. Oggi si occupa per lo più di concedere prestiti agli Stati membri in caso di squilibrio della bilancia dei pagamenti.
Il FMI si occupa anche della ristrutturazione del debito estero dei paesi del cosiddetto Terzo Mondo imponendo di solito a questi Paesi dei “piani di aggiustamento strutturale” (ovvero ricatti) come condizioni per ottenere prestiti o condizioni più favorevoli per il rimborso del debito che costituiscono l’aspetto più controverso della sua attività.
Da piu’ parti il Fondo Monetario Internazionale è accusato di essere un’istituzione manovrata dai poteri economici e politici del cosiddetto Nord del mondo e di peggiorare le condizioni dei paesi poveri anziché adoperarsi per l’interesse generale.