ROMA 16 GIU – Monti e i suoi ministri cercano di venderci della ”merce” marchiata ”sviluppo o crescita” (chiamatela come volete) di cui non sono affatto convinti.
Solo dei cretini potrebbero pensarla diversamente.
Parlano di 80 miliardi pro sviluppo, ma è aria fritta e stantia.
Ci vorrebbe un po’ più di rispetto per tante famiglie che, in silenzio, affrontano il giorno-dopo-giorno con crescente affanno.
L’Imu sulla prima, e molto spesso sulla unica casa di proprietà, è qualcosa di indigeribile per chiunque.
Uno Stato abituato a tradire i propri sudditi (perché tali siamo) che arriva ad accumulare un debito di 70/80 miliardi verso i propri fornitori, non merita alcun rispetto poiché fa mancare a decine di migliaia di imprenditori italiani il capitale operativo, linfa vitale per la sopravvivenza e lo sviluppo delle loro aziende, unicamente perché è un incallito e storico pessimo pagatore.
I nostri professoroni hanno una infinita coda di paglia quando cercano di far approvare dal parlamento una norma che interviene sulle procedure fallimentari affinché si possa accedere, da subito, al concordato preventivo.
Se lo Stato non paga i fornitori, e li conduce spesso verso il fallimento, anziché tamponare la situazione con nuove norme sulle procedure fallimentari e concorsuali, dovrebbe solo sentire l’obbligo civile del “pacta sunt servanda ”, anziché sparare le supercazzole televisive con la voce e il volto di Mariuccio da Varese.
Vi siete mai chiesti perché, dopo ogni sproloquio mediatico del governo, Grillo è come facesse una flebo di maggiori consensi?
guglielmo donnini