15 – Basterebbe riflettere su quanto pubblicano i giornali a proposito della derelitta Grecia, terremotata dalla furia pangermanica di Frau Angela, per comprendere la follia che sta attanagliando l’Unione.
Viviamo queste giornate nella sposmodica attesa delle scorreggine elettorali dei quattro gatti ellenici, quasi fossero un giudizio divino per tutta l’Europa.
Annichiliti dai “nein” della Culona, non abbiamo compreso che il problema dell’Europa sta a Berlino “über alles” e non ad Atene.
La Germania sembra l’unica ad avere tratto i maggiori benefici dall’introduzione dell’euro. Avesse ancora il marco, in queste terribili giornate da tregenda, vedrebbe ridotte al lumicino le esportazioni per effetto di una valuta troppo forte.
Se i sondaggi greci dicono che vinceranno gli euroscettici, tremiamo di paura; se dicono il contrario, respiriamo.
La paranoia sta aggredendo l’Europa molto più della speculazione sui debiti sovrani.
Perfino Obama, che sta facendosela sotto per paura di perdere a novembre, dice:” La Grecia non deve uscire dall’euro”.
Due continenti uniti dalla paura delle flatulenze greche.
C’è qualcosa di irreale che soffoca centinaia di milioni di individui, mentre la speculazione sembra scorrazzare indisturbata sulle sconfinate praterie della stupidità collettiva.
La speculazione cesserà di fare vittime solo quando il rischio sarà così grande da non valere più la candela delle strategie finanziarie moltiplicatrici dell’economia cartacea. Delle scommesse sulle scommesse della grande bisca mondiale.
Guglielmo Donnini