Strasburgo, 14 giu – Ritorsione del Parlamento europeo sulla riforma del Trattato di Schengen: l’assemblea ha sospeso le trattative con il Consiglio Ue su cinque proposte di legge finche’ i governi non consentiranno nuovamente al Parlamento di esaminare i motivi di possibile ripristino delle frontiere. Lo ha annunciato oggi il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz, precisando che si tratta di ”una decisione estrema, che corrisponde a una decisione estrema del Consiglio”.
Gia’ la scorsa settimana lo stesso Schulz si era detto ”profondamente deluso dal comportamento unilaterale e controproducente dal Consiglio Giustizia e Affari interni” a proposito dell’accordo raggiunto a Lussemburgo circa la possibilita’ di ripristinare temporaneamente i controlli sui confini interni in caso di ampi flussi migratori. ”La decisione assunta – aveva detto – non rispetta i poteri del Parlamento ed e’ un passo nella direzione sbagliata verso il Trattato Schengen”.
In particolare, l’intesa raggiunta dal Consiglio affida a ogni Stato membro la possibilita’ di ristabilire i controlli alle frontiere ”per un periodo di sei mesi, prorogabile per un altro semestre, qualora la sicurezza di una frontiera esterna dello spazio non fosse piu’ garantita a causa di circostanze eccezionali”. asca