14 giu – Nell’ambito della rassegna “La Repubblica delle idee”, promossa dal quotidiano diretto da Ezio Mauro, il Comune di Bologna intende conferire la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano, che fu votata dal Consiglio nel 2008.
“Ce lo ha comunicato l’assessore Luca Rizzo Nervo in conferenza dei capigruppo”, dice Bernardini, che disapprova il luogo scelto per il conferimento della cittadinanza: non avverra’ infatti a Palazzo D’Accursio ma all’Arena del Sole, dov’e’ in programma l’iniziativa con Saviano. “Una scelta assurda e non istituzionale”, attacca il leghista, “una mancanza di rispetto verso il Consiglio ed il Comune, che e’ l’unico luogo deputato alla consegna di riconoscimenti istituzionali”.
Manes Bernardini parla di vero e proprio “schiaffo all’Istituzione comunale”. Per quanto riguarda le motivazioni di questa scelta, “sembra che siano dettate dal fatto che il Comune non sarebbe sicuro per ospitare Saviano”, riferisce Bernardini, che pero’ non ci vede chiaro.
Tanto che “stiamo gia’ preparando delle interrogazioni parlamentari per capire come mai Questura e Prefettura si sono espresse contro la possibilita’ di far venire Saviano in Comune” ritenendo piu’ sicura l’Arena, “dove per altro sono gia’ annunciate le contestazioni dei centri sociali”.
Da parte nostra ci chiediamo quale onore arrecherebbe alla città Bologna l’avere fra i propri cittadini Roberto Saviano accusato di plagio, richiamato da Rossi con una lettera-denuncia
Nella sua lettera denuncia Giampiero Rossi scrive: “Ho trovato assai meno piacevole una certa mancanza di riconoscimento per chi quel lavoro lo ha realizzato. Tu lo sai bene, fare un’inchiesta, una ricostruzione storica, un racconto completo di vicende complicate ed enormi, come questa, comporta davvero tanta pazienza, volontà, tempo, passione. Perché, dunque, non riconoscere a chi ha investito tanto, almeno la paternità di quel suo lavoro? Eppure non sono pochi i particolari che hai scelto di utilizzare nel tuo racconto e che, guarda caso, sono tutti presenti in quei due libri (nel primo soprattutto) e non altrove, perché si tratta di racconti, confidenze, piccole sfumature emerse dalla mia lunga frequentazione della gente di Casale“.
Saviano fu accusato di plagio anche dal giornalista Alket Aliu, direttore del settimanale Investigim, che lanciò pesanti accuse allo scrittore italiano, proprio all’interno del suo editoriale, asserendo:
“Saviano riconosce il diritto d’autore solo quando si tratta di firmare contratti milionari con aziende di Berlusconi. Mentre il diritto d’autore non si applica ai giornalisti albanesi”. Aggiunge ancora: “Le imprecisioni sono molte e sono conseguenza della tipica arroganza di chi pensa di saper tutto e parla di tutto ed è stato raccomandato per prendere in giro spudoratamente gli albanesi. E’ un insulto al giornalismo e agli albanesi. Se c’è un modo per fare soldi è parlando della mafia, Saviano lo ha trovato. Conviene non solo a lui, ma anche a chi paga questo spettacolo, chi vuole spostare l’attenzione sulla criminalità di strada, sulla mafia di basso profilo, mentre la vera mafia passa attraverso le banche”.